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Perchè si scrive un romanzo? E cosa c’entra Voltaire con Kindle e la Harvard Business Review?

Perché si scrive o si legge un libro? Perché, come diceva Voltaire: “…ciò che troviamo nei libri è come fuoco nei nostri cuori; prendiamo questo fuoco dai vicini, lo accendiamo nelle nostre case, lo comunichiamo agli altri e così diventa di tutti…” (testo originale: “…Il en est des livres comme du feu de nos foyers; on va prendre ce feu chez son voisin, on l’allume chez soi, on le communique à d’autres, et il appartient à tous…“)
François-Marie Arouet detto Voltaire
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Molti di noi non sanno – e fino a qualche settimana fa neppure io sospettavo -, tuttavia, è che proprio questa celebre frase di François-Marie Arouet (detto Voltaire) ha ispirato il nome commerciale di uno dei più famosi e diffusi lettori di eBook: Kindle di Amazon.
Kindle
Il lettore di eBook Kindle di Amazon

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La cosa è stata recentemente ripresa anche dalla prestigiosa Harvard Business Review (HBR) nell’articolo “Managing the Invisibles” di David Zweig, pubblicato sul numero di maggio 2014.  L’autore dell’articolo, in particolare, ricorda come il grafico ed artista statunitense Micheal Cronan – che ha inventato numerosi marchi e loghi commerciali di successo ed al quale Amazon aveva commissionato una serie di possibili nomi per il proprio lettore di eBook – nella ricerca di un nome che evocasse il calore, qualcosa capace di incendiare gli animi, suscitare emozioni e stimolare l’azione si ricordò della citata frase di Voltaire che in inglese è sovente tradotta in questo modo: “…What we find in books is like the fire in our hearths. We fetch it from our neighbors, we kindle it at home, we communicate it to others, and it becomes the property of all…“. E fu così che la scelta cadde sulla parola “Kindle”.
Harvard Business Review (HBR), May 2014 issue
Harvard Business Review (HBR), May 2014

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Da quanto ho letto questo articolo, ogni volta che leggo un libro in formato eBook o che controllo quasi compulsivamente su Amazon le statistiche di vendita di Viking Connection e degli altri miei romanzi, non posso fare a meno di pensare a Voltaire…

Se mi è consentito citare un’altra ragione per la quale si scrive un libro, parafrasando rispettivamente Oliver Wendell Holmes e Marco Tullio Cicerone, da un lato “…non si vuole morire senza avere espresso la propria musicalità interiore…” e, dall’altro lato, “una vita senza musica è come un corpo senz’anima

Oliver Wendell Holmes e Marco Tullio Cicerone
Oliver Wendell Holmes e Marco Tullio Cicerone

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Grazie per il tuo supporto e per i commenti che vorrai postare. Mantieni monitorato il sito e la pagina Facebook del romanzo per essere sicuro di non perderti le curiosità su questo libro e l’uscita dei prossimi romanzi. Non dimenticare di scrivermi e farmi avere i tuoi giudizi, critiche e pensieri in libertà e farò il possibile per risponderti non appena possibile – I L Federson

3 Comments

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