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Fonti storiche che hanno ispirato il romanzo Viking Connection

Riporto nel seguito alcune testimonianze dal passato – ossia quelle del Conte Giannantonio Liberati (XVIII sec.) e del Dott. Paolo Ottavi (XIX sec.) – relative ai manufatti che hanno ispirato il romanzo, unitamente al disegno del Maestro Idro Artioli che ricostruisce i ruderi del “Castellazzo” e del misterioso antico recinto circolare, così come sarebbero potuti apparire agli osservatori attorno alla meta’ del XIX secolo (rif. bibliografia consigliata)

Viking connection - Fonti storiche che hanno ispirato il romanzo

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Dalla ricostruzione grafica (basata su fonti storiche documentate, riportate in parte anche nella bibliografia consigliata) del misterioso ed antico terrapieno circolare che si trovava a Taneto di Gattatico – in Provincia di Reggio Emilia e non lontano da Parma – si può notare una spiccata somiglianza tra il manufatto che ha ispirato il romanzo Viking Connection e le fortezze circolari vichinghe del nord Europa comunemente denominate “Trelleborg“.

Devo ammettere che, al momento, non esistono studi scientifici che attestino la paternità vichinga del manufatto o la presenza dei vichinghi a Reggio Emilia e Parma. Tuttavia, Taneto era fin dall’antichità raggiungibile per via fluviale dall’Adriatico e si trova sull’antichissima direttrice che congiungeva l’importante antica città di Brixellum (l’attuale Brescello) all’antica Luni (distrutta proprio dai vichinghi nel IX sec.). Tutto ciò ha fatto scattare in me la voglia di scrivere un romanzo giallo in stile scandinavo – conciso e con venature noir, thriller, fantastorico e fantapolitico -, ambientato in Emilia-Romagna.

Purtroppo, da oltre un secolo si sono perse le tracce del terrapieno circolare di Taneto e non è facile stabilirne l’esatta collocazione per poter eseguire eventuali indagini/scavi, in quanto le fonti riportano distanze discordanti e genericamente “a settentrione” rispetto ad un secondo importante manufatto, il Castellazzo” (questo invece ancora perfettamente localizzabile e già oggetto di scavi). Auspico che le autorità competenti possano un giorno ritrovare le tracce del “recinto” – magari attraverso l’uso dei rilievi aerei/satellitari di “cropmarks“, georadar, … – e condurre indagini scientifiche accurate che consentano di capirne l’origine e l’impiego.

Grazie fin d’ora per i commenti che vorrai postare. Mantieni monitorato il sito e la pagina Facebook del romanzo per essere sicuro di non perderti l’uscita di questo libro e di quelli successivi

4 Comments

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